Il corteo storico con abiti del 1600 rievoca la traslazione dei resti mortali del santo Valentino avvenuta il 22 luglio 1618, rappresentando i Priori dei sei Rioni della città di Terni: Rione Disotto, Rione dei Rigoni; Rione di Amengoni, Rione di Fabri, Rione di Castello, Rione di Adoltrini e cinque famiglie nobili che contribuirono a realizzare cinque delle sei cappelle laterali dell’attuale Basilica di San Valentino ove sono custodite e venerate le Sacre spoglie: Fam. Sciamanna, Fam. Galeazzi, Fam. Filerna, Fam. Leoncini e Fam. Iozzi
Il corteo apre la processione dell’urna contenente le spoglie del Santo, nel percorso di rientro in Basilica, dalla Cattedrale della Città, esibendo l’antico Gonfalone.
GONFALONE
L’antico gonfalone della città di Terni contiene i suoi simboli principali: il Thyrus, l’aquila ghibellina e l’angelo crucifero guelfo e poi sotto gli stemmi dei sei rioni cittadini. Per la sua realizzazione ci si è basati su un disegno dello storico, archeologo e artista ottocentesco ternano Luigi Lanzi, che ne disegnò una versione molto elaborata su richiesta del sindaco di allora: Alessandro Fabri, nel 1885. Secondo le descrizioni di Francesco Angeloni il gonfalone non doveva essere tanto diverso, dato che i tre simboli e i rioni c’erano. Così scrisse Luigi Lanzi nelle sue ricerche storiche: «In un messaggio autografo di Lodovico Jacobilli, appartenente poi a monsignor Faloci Pulignani di Foligno, leggesi: “…la città ha tre Armi, cioè un serpe detto Tiro con due piedi, che sta dentro un fiume, in mezzo; et un Angelo che tiene una Croce in mano a destra, ch’era l’arma della Parte Guelfa ecclesiastica; et alla sinistra un’aquila, arma della Parte Ghibellina, Imperiale : poiché in questo sito avanti si fabbricasse la città di Terni, era un’isola di acque, ovvero fiume Nera diviso in due rami e poi di nuovo in uno. In esso si annidava un serpe detto Tiro e però alcuni antichi manoscritti et autori la chiamano città Tiramnate, e però in usi antichi detto sigillo della città con dette tre armi si leggono scolpite queste parole: TIRIS ET AMNIS DEDERUNT SIGNA TERAMNIS. Queste tre armi si trovano scolpite sopra le porte del Palazzo dei Priori di Terni; et in tutti i sigilli che usa il Comune di Terni».
Il gonfalone è stato realizzato dalle abili mani delle nostre sarte e dell’artista Rubinia – Ambasciatrice di San Valentino.