Nato a Terni, Prefettura Romana, nel 175 D.C., sotto l’Imperatore Romano Marco Aurelio. Consacrato Vescovo delle comunità della Valnerina nel 197 D.C. dal Vescovo di Foligno San Feliciano, sotto il Papato di S. Vittore I.
Condusse una vita Santa, con ardente zelo pastorale. Aveva capacità taumaturgiche tanto che fu chiamata a Roma dall’oratore greco-latino Cratone, perché guarisse il suo giovane figlio Cheremone affetto da grave morbo. La guarigione avvenne nella notte (miracolo provato) dopo un’intensa preghiera di intercessione, tanto che tutta la famiglia di Cratone chiese di essere battezzata (come segno di ringraziamento), convertendosi così alla religione Cristiana.
Sotto l’Imperatore Aureliano il Gotico, in piena persecuzione contro i Cristiani, San Valentino, a causa della sua fama, fu fatto catturare dall’allora prefetto di Roma Furio Placido il quale ne ordinò la morte non avendo attenuto che il Santo rinnegasse alla sua fede.
La sentenza di morte fu eseguita, tra Roma e Terni lungo la via Flaminia al miglio 63, il 14 febbraio 273 D.C., di notte per evitare tumulti da parte del popolo che lo amava tanto. I resti mortali vennero trasportati e sepolti dai suoi discepoli nel luogo in cui oggi sorge l’attuale Basilica a lui dedicata.
PATRONO DI TERNI: proclamato Patrono di Terni il 5 marzo 1644. Prima Terni venerava tre Santi come Patroni: Valentino, Procolo e Anastasio confessore, (tutt’oggi le sacre spogli sono custodite nella cattedrale della città). La sacra congregazione dei Riti, il 13 sett. 1642, emanò un decreto con cui ordinava ad ogni città di scegliere un solo Santo come Patrono. A Terni, il Consiglio di Credenza scelte con 42 voti su 43 San Valentino, mentre il Clero scelse con 45 voti su 67 San Anastasio Confessore. Il Problema fu risolto dalla Sacra Congregazione dei riti che con decreto del 1644 proclamò san Valentino Patrono Principale della città di Terni, tutto confermato dal Pontefice Urbano VIII con un Breve del 5 giugno 1644.
Questa particolare situazione di Co-patronato della città di Terni è riprodotta sulla facciata della Basilica attuale, ove in corrispondenza del timpano sono raffigurati San Valentino a sx e S. Anastasio a dx entrambi rivolti con gesto benedicente verso Terni.
PROTETTORE DEI FIDANZATI: Secondo la leggenda di origine anglosassone S. Valentino aveva la gentile abitudine di offrire, alle giovani coppie che gli facevano visita, una rosa del suo giardino.
Secondo la tradizione ternana, tra due di questi giovani nacque un idillio d’amore consacrato con il matrimonio da san Valentino, anche se i due appartenevano a religioni diverse, contravvenendo alle leggi romane dell’epoca: lei Seraphia Ternana cristiana e lui Sabino soldano romano Pagano. Lei affetta da tisi morì poco dopo le nozze e Sabino, tanto era innamorato chiede di poter morire con lei. L’indomani fu trovato esanime accanto alla sua Seraphia; i due vennero sepolti insieme legati da uno strano braccialetto.